Cosa c’è nel cibo che mangi?
Gli additivi sono di diversi tipi e vengono utilizzati per conservare gli alimenti, per dar loro colore o sapore, ma tutti sono regolati da una legge specifica, il decreto 206 del 24 aprile 1996, che ne stabilisce tipologia e dosi massime. Innanzitutto, il decreto fornisce una lista di tutti gli additivi che possono essere utilizzati; essi devono essere però necessari e soprattutto innocui e non devono coprire un difetto insito nel prodotto.Attenzione però, perché, sebbene consentiti dalla legge, gli additivi si sommano tra di loro e, mangiandone in forti quantità, si potrebbe superare la dose massima giornaliera. Il consiglio è allora scegliere i prodotti con meno additivi, in modo da tenersi sotto la soglia consentita.
Per riconoscere gli additivi basta leggere l’etichetta del prodotto. Per legge, le etichette devono riportati tutti gli additivi, con il loro nome o con un codice formato dalla lettera maiuscola E ed un numero a tre o quattro cifre. Anche nei prodotti importati gli additivi vengono segnalati con questi codici, comuni a tutti i Paesi dell’Unione Europea. Nei prodotti biologici, invece, gli unici additivi consentiti per legge sono quelli per la conservazione dell’alimento e sono normalmente di origine naturale.
Conservanti
Sono gli additivi che servono a far mantenere più a lungo gli alimenti; rallentano lo sviluppo di microbi, muffe e lieviti, evitando che il cibo si deteriori. Alcuni di essi sono degli antibiotici. I codici corrispondenti ai conservanti vanno normalmente da E200 a E297. Solitamente, è facile trovarli nei preparati per le creme, nei formaggi e nei ripieni delle paste fresche, nel pane. Particolare attenzione va posta per l’acido benzoico, contrassegnato con il codice E210, perché, se assunto in dosi massicce, può provocare irritazioni gastriche nelle persone allergiche all’aspirina e diversi disturbi in chi soffre di orticaria e negli asmatici.
Coloranti
Servono semplicemente a rendere migliore i prodotti per quel che riguarda l’aspetto; i codici corrispondenti vanno da E100 a E197. Solitamente si trovano nei prodotti destinati ai bambini, quali caramelle, gelati, bibite gasate, ma sono proibiti nei succhi di frutta perché potrebbero trarre in inganno gli acquirenti per quanto riguarda la genuinità del prodotto. Nelle persone particolarmente sensibili, però, alcuni coloranti possono anche provocare allergie.
Antiossidanti
Il loro compito è impedire l’ossidazione degli alimenti, a causa della quale si perdono aroma, colore, consistenza e proprietà nutritive dell’alimento. I codice corrispondenti vanno da E300 a E385. si possono trovare nelle zuppe pronte, nei succhi di frutta, nel cioccolato, perfino negli ortaggi surgelati. In alte dosi, gli antiossidanti possono però affaticare la funzionalità epatica.
Esaltatori di gusto
Come dice il nome stesso, servono a dare più sapore agli alimenti perché non hanno un sapore loro. Solitamente vengono indicati in etichetta con il nome di glutammato ed hanno codici tra E620 e E640. Un esempio classico di impiego di esaltatori di gusto è il dado per brodo, ma sono presenti anche nei liofilizzati, nei piatti pronti e talvolta anche negli snack. Va detto che diversi studi sono stati effettuati sulla sicurezza dei glutammati, senza che si giungesse ad una conclusione certa. Il consiglio è ovviamente non esagerare o eventualmente preferire alimenti che ne siano privi.
Edulcoranti
Meglio conosciuti sotto il nome di dolcificanti, questi additivi hanno lo scopo di rendere più dolci gli alimenti. Riescono a rendere i cibi dolci molto più dello zucchero con molto meno calorie. Normalmente si trovano nei prodotti da forno, nelle merendine, nei biscotti ed in tutti i prodotti denominati “light”. Bisogna fare attenzione agli edulcoranti perché in dosi alte possono avere un effetto lassativo.
Emulsionanti ed addensanti
Servono a mantenere la consistenza degli alimenti o a far amalgamare i componenti di un alimento senza che questi si separino. Normalmente i codici corrispondenti vanno da E400 ad E585. è facile trovarli nei gelati e nella maggior parte dei prodotti dolciari, nelle marmellate, nei formaggi che si spalmano, nella carne in scatola. Anche alcuni addensanti possono avere un effetto lassativo, soprattutto nei bambini.