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Il passaggio dalla “Medicina della Malattia” alla “Medicina Preventiva e Predittiva” si configura come una sorta di “rivoluzione copernicana” della scienza della salute dell’uomo. In quest’ottica, il vero obiettivo è condizionare l’invecchiamento, rendendo il trascorrere degli anni serenamente sano, autonomo e il più possibile libero dalle patologie degenerative, tipiche proprio dell’età avanzata.

La scoperta della possibilità di modulare il nostro codice genetico, le nostre predisposizioni costituzionali, in senso positivo o negativo, accendendo o spegnendo “geni buoni” o “geni cattivi”, in base alle nostre abitudini alimentari, all’eventuale utilizzo di integratori nutrizionali o farmaci adeguati, all’abitudine di attività fisica, è una scoperta veramente affascinante che ci rende ancora più responsabili della qualità del nostro stato psicofisico.

Le interazioni tra geni e ambiente giocano un ruolo determinante. In questo contesto approfondire il rapporto tra genomica e lifestyle apre scenari di vera medicina preventiva e predittiva per il futuro.

Lo studio, a qualsiasi età, di alcuni metabolismi anche attraverso l’analisi genomica, sempre accompagnata da una approfondita anamnesi familiare, personale, da una visita medica accurata, dall’eventuale approfondimento di analisi ematochimiche e/o strumentali, vuole rappresentare una vera e propria medicina “per sani”, dove l’obiettivo è quello di mantenere il più a lungo possibile una vita sociale e affettiva soddisfacente, vitale e di successo.

Il test genomico consiste in un semplice tampone orale, assolutamente indolore, adatto alla raccolta del campione di DNA.

Le aree di studio sono numerose e differenti:

  1. Intolleranza genetica a lattosio
  2. Predisposizione alla celiachia
  3. Sensibilità all’alcool
  4. Sensibilità alla caffeina
  5. Sensibilità al sale
  6. Sensibilità al nichel
  7. Inflammaging – Risposta infiammatoria

Il termine “inflammaging” indica lo stato di infiammazione cronica associata all’invecchiamento, come conseguenza della perdita dei meccanismi protettivi della cellula nei confronti di agenti nocivi ambientali, chimici, fisici e biologici.

Non si tratta dell’infiammazione acuta, ma della più subdola infiammazione cronica: senza dare segnali evidenti, porta ad un progressivo invecchiamento e logoramento dell’organismo.

  1. Detossificazione

L’organismo è costantemente esposto a diverse sostanze tossiche, tramite ingestione orale (alimenti, farmaci, additivi, pesticidi), esposizione della pelle (cosmetici, prodotti agrochimici) e per via aerea (inquinamento atmosferico ed

elettromagnetico).

Per farvi fronte, l’organismo è dotato di un sistema enzimatico di detossificazione che neutralizza ed elimina tossine, farmaci, cancerogeni e tutte le sostanze diverse dai nutrienti. 

  1. Stress Ossidativo

I radicali liberi sono delle molecole molto reattive e instabili capaci di danneggiare le strutture cellulari. Per evitare che ciò accada, l’organismo dispone di un sistema di difese antiossidanti, in grado di neutralizzare buona parte degli

effetti negativi associati alla produzione di radicali liberi. Nell’organismo sano esiste quindi un delicato equilibrio fra produzione e “smaltimento” dei radicali liberi (da parte dei sistemi antiossidanti), definito “bilancia ossidativa”.

Polimorfismi genetici possono rendere poco efficienti i sistemi di difesa antiossidante, permettendo un accumulo eccessivo di radicali liberi e quindi uno squilibrio della bilancia ossidativa. Si tratta di una minaccia subdola dato che queste

molecole non si possono vedere né sentire, ma possono minare l’integrità dell’organismo, esercitando una vera e propria aggressione cellulare. Questa condizione, chiamata stress ossidativo, produce pertanto dei danni a livello

cellulare, che non sono immediati ma che si manifestano inevitabilmente nel tempo, accelerando l’invecchiamento dell’organismo e l’insorgenza di patologie.

  1. Meccanismi di DNA Repair

Le nostre cellule subiscono costantemente processi di riparazione grazie ai meccanismi DNA Repair a carico di molecole ‘riparatrici ’ in grado di far tornare la cellula stessa alla normalità. Grazie alla nutrigenomica e quindi alle scelte alimentari personalizzate e all’azione di specifici principi attivi/integratori è possibile modulare i meccanismi di riparazione del DNA.

  1. Metilazione del DNA – Metabolismo dell’omocisteina

I processi di metilazione regolano l’accensione e lo spegnimento di alcuni geni: si tratta un aspetto fondamentale per la protezione e la riparazione del DNA, per regolare la crescita cellulare e l’espressione genica. Quando il processo di metilazione diventa inefficiente, l’organismo subisce in generale un’accelerazione del degrado e dell’invecchiamento.

A livello genomico una metilazione anormale è associata alla disregolazione dei geni che agiscono come oncosoppressori o nei meccanismi di riparo del DNA.

  1. Glicazione

Un altro processo che logora l’organismo è la glicazione, si tratta dello stesso procedimento che dà il caratteristico colore al pane tostato o l’aspetto della pelle del pollo nel girarrosto.

La glicazione contribuisce in modo significativo ai processi di invecchiamento cellulare ed ai processi patologici quali: complicanze cardiovascolari del diabete, aterosclerosi, ipertensione, ictus, infarto, invecchiamento cutaneo, comparsa di rughe e perdita di elasticità dei tessuti, sindrome metabolica, ecc.

I processi di glicazione costituiscono pertanto uno dei principali biomarker del processo di invecchiamento dell’organismo.

 

 

 

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